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Giuseppe Zamberletti, il padre della protezione civile italiana

Aggiornamento: 25 gen 2021

Varese, 26 gennaio 2019

Aveva 85 anni ed era da tempo malato. Si è spento nell'ospedale di Varese dove era ricoverato.


Zamberletti fu parlamentare della Democrazia Cristiana fin dal 1968. Nella sua carrriera politica si è sempre occupato di temi riguardanti la sicurezza dei cittadini. Nel 1972 ha ricoperto l'incarico di Sottosegretario all'Interno sia nel governo di Aldo Moro, che in quello di Giulio Andreotti, con la delega per la Pubblica sicurezza, l'antincendio e protezione civile. 


Fu Commissario Straordinario  durante l'emergenza del terremoto del 1976 in Friuli, il suo compito era assicurare il coordinamento dei soccorsi. La sua esperienza lo portò di nuovo a ricoprire il ruolo di Commissario straordinario nel 1980 per il sisma in Campania e Basilicata. 


Tutti questi anni passati a battersi contro i disastri naturali lo portano alla conclusione che per contrastare le calamità, sia naturali che legate all'attività dell'uomo, non basta solo una attività di mero soccorso, ma serve struttura operativa creata ad hoc per prevenire e mitigare gli effetti di eventuali terremoti o inondazioni, per fare due esempi.


L'idea prese forma nel 1981 quando lo stesso Zamberletti, quale alto commissario, venne incaricato dal presidente della Repubblica di allora, Sandro Pertini, di predisporre gli strumenti organizzativi della nuova protezione civile, di cui nel 1982 come ministro per il coordinamento della protezione civile, ne diventa Capo.


La Protezione civile sottolinea: "È il giorno in cui, in Italia, si volta pagina nella gestione delle calamità sul territorio nazionale. Un percorso che terminerà con la legge 225 del 1992 che rappresenterà il traguardo di un progetto iniziato dieci anni prima". Zamberletti fu alla guida del Dipartimento anche dal 1984 al 1987, quasi tutto il periodo sotto la Presidenza di Bettino Craxi. 


Zamberletti, anche quando non fu più ministro, rimase profondamente legato alla sua 'creatura' in cui aveva messo, facendo da esempio, la sua passione e il suo impegno.  Nel 2007 viene nominato Presidente della Commissione Grandi rischi, e poi Presidente emerito, carica che ha mantenuto sino alla morte.


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